Disturbo ossessivo compulsivo, DOC

sostegno psicologico

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è caratterizzato da pensieri intrusivi e ripetitivi, e da comportamenti o azioni mentali ripetitivi che causano disagio marcato, fanno consumare tempo, interferiscono significativamente con le normali abitudini e con il funzionamento sociale e lavorativo.

Entro certi limiti siamo tutti un po’ ossessivi e controllanti ma ciò è normale e utile come per esempio controllare il gas quando si esce o accertarsi se si hanno le chiavi di causa o dell’auto, controllare un lavoro per verificare se sia esatto. 

Nel disturbo ossessivo compulsivo i pensieri intrusivi (ossessioni) e la ritualità comportamentale (compulsioni) diventano onnipresenti, vincolanti e rendono la vita molto difficile. Sono presenti solitamente pensieri ossessivi: pensieri non voluti, che si presentano alla coscienza insistenti, producono preoccupazioni, fino a diventare “idee fisse”. La mente si sente di continuo violata da pensieri intrusivi spiacevoli, che cerca di esorcizzare con rituali ripetitivi e sfiancanti. I pensieri disturbanti che continuano ostinatamente a ripresentarsi alla mente e che non si riesce a scacciare, possono essere di vario tipo come: venire infettati dai batteri, infettare gli altri, timore di poter fare del male ai propri cari, di non gestire la propria aggressività, essere omosessuali, ripensare a immagini ripugnanti. 

Fare o non fare certe cose in un certo modo può limitare molto la vita quotidiana. L’azione compulsiva ( di cui l’esempio più comune è il lavarsi le mani; altri possono essere il contare di continuo serie precise di numero il mettere gli oggetti in un certo ordine) può essere ripetuta all’inverosimile, anche se la persona ne riconosce l’insensatezza: diviene un’attività che consuma tantissimo tempo, anche più ore al giorno per essere assolta. Sono gesti ripetitivi e meccanici, che creano l’illusione di avere nelle proprie mani le redini di certe situazioni; piccoli riti con la funzione psicologica di renderci padrini delle nostre ansie.

LE FOBIE:

La fobia è una paura marcata e persistente, eccessiva rispetto alla situazione o irragionevole; è provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o di una situazione specifica. 

Classicamente si distinguono quattro categorie di oggetti o situazioni che possono divenire oggetto di fobie: 

-gli animali (insetti, cani, gatti)

-gli ambienti naturali ( altezze, acqua, temporali)

-tutto ciò che ha a che fare con sangue e ferite

-situazioni particolari ( luoghi chiusi, folla, aereo)

La fobia non è per niente razionale e nessun argomento logico può disinnescarla. 

Il meccanismo che viene messo in atto è l’evitamento: si evita di avere a che fare con l’oggetto della paura.

Un disturbo fobico sempre più diffuso è la Fobia sociale, cioè la paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali si è esposti a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. E’ caratterizzata dalla sensazione di essere osservati e perennemente giudicati, dalla paura di essere umiliati, di sentirsi impacciati, da un senso di imbarazzo permanente e invalidante.

L’evento sociale temuto provoca uno stato di forte apprensione anche molti giorni prima .Inoltre l’ansia si manifesta fisicamente , attraverso il rossore, il tremore, il sudore…tutto ciò fa sentire il soggetto maggiormente a disagio, poiché lo esprime a possibili critiche. 

La fobia sociale può essere invalidante sul piano del rapporto con gli altri, interferendo con le attività lavorative, scolastiche, relazionali, fino alla totale chiusura in se stessi e al ritiro dalla società.

A volte alcune fobie semplici possono arrivare a un’intensità tale da influire in modo significativo sulla qualità della vita, portando a evitare in modo persistente luoghi o contesti in cui potrebbe presentarsi lo stimolo fobico innescando una pericolosa spirale d’ ansia. In tali casi è bene chiedere aiuto e curarsi.

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