Disturbo d'ansia generalizzato

sostegno psicologico

Il disturbo d’ansia generalizzato è caratterizzato da uno stato d’ansia estrema e pervasiva che si prolunga per un periodo superiore a sei mesi. Chi ne soffre vive in uno stato di apprensione costante, di allerta permanente, con preoccupazione per il futuro, aspettative di tipo negativo e ricorrenti timori irrealistici; egli risponde con apprensione agli imprevisti e ha una grandissima difficoltà ad adattarsi alle novità.

Qualsiasi problema diventa motivo valido per prefigurarsi situazioni catastrofiche, che si tratti di difficoltà familiari, di salute o di lavoro. Talvolta, svegliandosi al mattino, il pensiero di dover affrontare le più banali attività quotidiane mette ansia.

Sul piano sintomatologico, l’ansia trova espressione principalmente con un senso di affaticabilità, irrequietezza, difficoltà nella concentrazione, irritabilità ( tendenza a reagire con rabbia e a cadere in litigi di fronte a piccoli problemi quotidiani), incapacità di rilassarsi, cefalee, sudorazione eccessiva, tremori, tensioni e dolori muscolari, alterazione del sonno ( incapacità di godere di un sonno tranquillo).

Una costante di questo disturbo e di tutti gli stati d’ansia sono i disturbi del sonno, che si manifestano con insonnia, difficoltà a prendere sonno, incubi, abbondanza di sogni, risvegli notturni e mattutini, sonno poco profondo.

Spesso chi soffre di tale disturbo si rende conto della sproporzione fra la situazione reale in cui si trova e il livello d’ansia che vive, ma questo non basta per far diminuire i timori che continuano a giungere alla mente. Tale disturbo se non assume forme gravi non interferisce con la capacità di integrarsi nei contesti lavorativi e sociali, sebbene la renda più difficoltosa. Nelle forme più intense, può incidere notevolmente sul funzionamento sociale, rendendo difficile le relazioni con gli altri: anche il compiere le banali attività quotidiane può divenire un impegno estremamente gravoso.

LA TERAPIA: l’ansia patologica va sempre curata, perché non vale la pena puntare a sopravvivere quando è possibile, invece, vivere in modo pieno e autentico. 

La tendenza di oggi è quella di mettere a tacere l’ansia il più in fretta possibile, ricorrendo subito ai farmaci. Spesso la psicoterapia arriva molto dopo , quando il farmaco non porta più l’effetto sperato. Per la cura dell’ansia, vanno valutati tanto il fattore biologico, quanto i fattori psicologici e la situazione relazionale/ambientale. Vulnerabilità biologica, fattori ambientali e fattori psicologici interagiscono e concorrono spesso al mantenimento dello stato di malessere: una terapia efficace deve tenerli in considerazione tutti e tre.

Quando l’ansia e il panico si affacciano non bisogna spaventarsi: è importante accogliere l’ansia come messaggero del proprio inconscio. Quando l’ansia e il panico bussano alla porta c’è un messaggio importante che vogliono dare: l’ansia è la vita, l’energia, la corrente vitale che cerca spazio per emergere. L’ansia è spesso una lettera che l’inconscio ci invia, affinchè la nostra parte sana e saggia possa prendersi cura della parte infelice, inautentica o repressa che è stata per troppo tempo messa a tacere.

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